Cronache dall’IGT 2018

Nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 ottobre, si è disputata al G.A.P. di Borgo Virgilio, con il patrocinio del Comune stesso, la 18esima edizione dell’ “International G6 Tournament” ovvero il Campionato Italiano di Programmi di Scacchi amatoriali. La manifestazione è stata organizzata dal Gruppo Scacchi e Informatica e dall’A.S.D. Mantova Scacchi. Il torneo ha una lunga tradizione e dal 2001, anno della storica prima edizione di Pisa, si svolge di anno in anno in località diverse: da Torino a Roma fino alla Sicilia. I partecipanti devono essere programmatori che portano i loro software rigorosamente originali, non copiati o derivati da altri. La particolarità di questo torneo è che a giocare non sono le persone ma i loro programmi per computer: infatti di fronte a vere scacchiere, i programmatori eseguono le mosse “dettate” dai loro computer. Dopo 8 combattutissimi turni di gioco, a trionfare è stato il programma “Jhonny”, del tedesco Johannes Zwanzger, seguito a ruota da “Chiron” (attuale campione italiano) di Ubaldo Andrea Farina e da “Pedone” di Fabio Gobbato. Ottima anche la prestazione del 4° classificato “The Baron”, dell’olandese Richard Pijl, cui sono seguiti nell’ordine gli italiani: “AdaChess” di Alessandro Iavicoli, “Drago” di Stefano Gemma (residente a Castellucchio), “Piccolino” di Luca Naddei, “Neurone” di Luca Lissandrello e “Acqua” di Giovanni Di Maria. Come corollario alla manifestazione è stata organizzata un’interessantissima ed emozionante “sfida uomo-macchina”, nella quale il Maestro Fide Valerio Luciani ha coraggiosamente sfidato e messo in difficoltà il forte programma “AdaChess”, perdendo sul fil di lana la prima partita a causa della pressione dell’orologio e la seconda per una banale svista (umana) in posizione pari. Possiamo aggiungere che negli spaziosi ed accoglienti locali del G.A.P. di Borgo Virgilio si sono vissuti due giorni di scacchi e informatica, nei quali i programmatori hanno avuto l’occasione di mettere alla prova le proprie “creature” ma, soprattutto, di confrontarsi gli uni con gli altri sui rispettivi algoritmi di intelligenza artificiale, conferendo all’evento un’alchimia unica tra gioco e “scienza”. In conclusione si è riusciti a divertire il pubblico di scacchisti e curiosi, che hanno passato così un fine settimana sentendosi partecipi di qualcosa di unico e speciale. Ciliegina sulla torta: alla fine del torneo, quando i programmatori stanchi riponevano i propri portatili, raccoglievano cavi, mouse e tastiere, nella sala ci si è trovati in un momento spontaneo di “gioco incrociato”, durante il quale i presenti hanno potuto osservare sia alcuni programmi giocare tra di loro, sia delle persone che sfidavano i programmi stessi ed altri scacchisti che, probabilmente stimolati dall’ambiente, giocavano tra di loro. Abbiamo forse assistito ad un primo assaggio di futura convivenza tra uomini e macchine intelligenti?

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